Combattere l’estremismo violento non basta – bisogna prevenirlo, e ciò presuppone un “potere dolece”, nelle sue diverse forme, per prevenire una minaccia provocata da interpretazioni distorte della cultura, dall’odio e dall’ignoranza. L’estremismo violento non è innato; si crea e si alimenta. Il processo di radicalizzazione deve essere disinnescato, in primo luogo, dai Diritti Umani e dal principio di legalità, dal dialogo che va oltre i confini, dall’emancipazione dei giovani e da un’azione che deve cominciare il prima possibile, sui banchi di scuola.
Gli Stati membri dell’UNESCO hanno adottato una storica decisione (Decisione 197EX/46) per migliorare la capacità dell’UNESCO di aiutare gli Stati membri nel loro impegno per elaborare strategie mirate di prevenzione dell’estremismo violento.
L’ UNESCO si è inoltre impegnata ad applicare il Piano d’Azione del Segretario Generale dell’ONU per la prevenzione dell’estremismo violento, sottolineando le priorità direttamente legate al suo mandato:
L’UNESCO fornisce ai giovani i mezzi per sfruttare il loro potenziale di veri agenti del cambiamento, attraverso un lavoro intersettoriale specifico che riguarda:
L’UNESCO lavora per coinvolgere i giovani nella protezione del patrimonio in tutte le sue forme e per la promozione della diversità culturali con lo scopo di formare società più eque, inclusive e pacifiche anche attraverso la campagna #Unite4Heritage e i Programmi educativi sul Patrimonio e la Creatività.