Il Concorso “La Fabbrica nel Paesaggio” rappresenta una delle azioni concrete che la FICLU, attraverso il Club organizzatore di Foligno, ha voluto proporre per stimolare riflessioni e iniziative delle comunità, delle imprese e degli enti su tematiche paesaggistiche di rilevante importanza educativa e di grande impatto sociale, nello spirito
dei principi e degli obiettivi dell’UNESCO per l’uso sostenibile del territorio.
L’interesse è verso il Paesaggio non già come visione statica, ma nella sua espressione dinamica, sicché l’azione dei Club per l’UNESCO non si limita a segnalare i siti di eccellenza, e neanche a sollecitarne unicamente la tutela e la salvaguardia: per essi l’obiettivo primario è educare alla gestione e fruizione del Paesaggio in un’ottica di progresso etico, considerandolo – in primo luogo – uno strumento di crescita culturale della società.
DALL’E-BOOK
Concorso Internazionale “La Fabbrica nel Paesaggio” – 242 Buone Pratiche di Sostenibilità Paesaggistica | N. 4/2022 Collana
“FICLU in azione” – Concorsi Nazionali/Internazionali
https://ficlu.org/collana-ficlu-in-azione-2/
DALL’IDEA ALLA REALIZZAZIONE PREMESSA
Il Concorso «La Fabbrica nel Paesaggio» è annualmente indetto dalla FICLU, che ne ha affidato l’organizzazione al Club di Foligno e Valle del Clitunno poiché ideato dalla sua prima presidente e fondatrice, Gabriella Righi.
LA GENESI
Costretta dai suoi impegni di imprenditrice a percorrere anche più volte al giorno il tratto di Flaminia che collega Foligno a Spoleto, a Gabriella Righi capitò di vedere abbattere gli ulivi, protagonisti del paesaggio e delle attività produttive della zona, per far posto ad impattanti edifici industriali che deturpavano la mistica bellezza del
Paesaggio Umbro e, in particolare, quella Valle del Clitunno tanto cara anche a San Francesco (al punto da fargli esclamare, alla sua vista: “Nihil jucundius vidi valle mea spoletana”).
L’IDEA
Vedendo assottigliarsi l’argentea cornice di ulivi che contorna Trevi, Campello e altri piccoli borghi, Gabriella Righi si convinse che, per incentivare i comportamenti virtuosi, premiare il merito fosse molto più efficace che sanzionare gli abusi. Ideò allo scopo un concorso mirato ad assolvere al compito educativo del Club che presiedeva,
dedicandolo agli imprenditori che, “nel realizzare o ristrutturare la sede della propria attività, hanno dimostrato particolare sensibilità per l’ambiente e il paesaggio”. Lo denominò: «La Fabbrica nel Paesaggio».
IL NOME
Perché «La Fabbrica nel Paesaggio»?
- La «Fabbrica» («Fabrĭca» nell’accezione latina) è il luogo in cui opera colui che esercita un’arte manuale (c.d.
«homo faber»), pertanto è sinonimo di “volontà del fare”;
- Il «Paesaggio» identifica un elemento determinante per la qualità della vita di ogni popolazione: nelle aree
urbane e nelle campagne, nei territori degradati e in quelli di grande qualità, nelle aree di considerevole rilievo
ambientale-naturalistico.
I VALORI
Un imprenditore che realizza o ristruttura la sede della propria attività interviene su una dotazione aziendale di fondamentale importanza sul piano organizzativo e produttivo, ma non può in alcun modo prescindere sia dalla tutela dei valori culturali, paesaggistici e di sostenibilità espressi dal contesto di riferimento, sia dal costante miglioramento della qualità dell’ambiente antropizzato. «La Fabbrica nel Paesaggio» costituiva un’occasione di
straordinaria importanza per sensibilizzare in proposito gli imprenditori, ma anche le amministrazioni pubbliche,
le istituzioni e i cittadini tutti, nell’ottica di migliorare l’interazione «uomo-ambiente-paesaggio».
LE EFFIGI
Il “simbolo” del Premio, dovuto sin dalla prima edizione all’artista Sergio Marini (che del Club per l’UNESCO di Foligno e Valle del Clitunno fu socio fondatore), esprime – attraverso un gioco di mani – i temi dell’UNESCO «Educazione», «Scienza», «Cultura», «Ambiente». Tali effigi sono clonate su un oggetto d’arte celebrativo realizzato
da una delle più importanti aziende operanti nel settore dell’innovazione tecnologica per la riproduzione di opere
grafiche e pittoriche.
L’OCCASIONE
Nel territorio perugino si era recentemente concluso un magistrale restauro, realizzato con sensibilità e lungimiranza da Brunello Cucinelli: quello del trecentesco Borgo di Solomeo, ove l’affermato imprenditore ha avuto i natali e ha incentrato/sviluppato l’omonima casa di moda internazionalmente nota per la produzione di
maglieria pregiata in cashmere. Vista l’attinenza di tale iniziativa con gli scopi del concorso da lei ideato, Gabriella Righi propose al Consiglio Direttivo del Club per l’UNESCO di Foligno e Valle del Clitunno (che all’epoca presiedeva) di attribuire un riconoscimento a tale meritevole restauro, istituendo di fatto il Premio.
IL «KICK-OFF»
Il Club per l’UNESCO di Foligno e Valle Umbra organizzò, conseguentemente, un evento celebrativo imperniato
sul restauro del Borgo di Solomeo; ciò in coordinamento con il Club per l’UNESCO di Perugia- Gubbio, con l’apporto dell’Associazione «Nemetria» (Economia, Finanza, Etica e Cultura di impresa) e del suo segretario Leonello Radi. La manifestazione si tenne a Foligno il 12/11/2010 nella prestigiosa sala-convegni di Palazzo Giusti
Orfini e fu impreziosita dalla presenza di Richard Samson Odingo, decano degli studi di climatologia africani nonché Premio Nobel 2007 per l’Ambiente. A Brunello Cucinelli fu solennemente consegnato il primo esemplare dell’oggetto d’arte che comprova l’assegnazione del Premio.
I SEGUITI
Anno 2011 e successivi
Prese così vita il Premio annuale «La Fabbrica nel Paesaggio», destinato ad assurgere ad evento di primaria importanza nel calendario annuale della FICLU. È rivolto ad operatori “che hanno attivato iniziative e progetti dimostrando una particolare sensibilità nei confronti del Paesaggio”, per tali intendendo sia imprenditori privati “che hanno realizzato o ristrutturato la sede della propria attività”, sia amministrazioni o istituzioni “che hanno
promosso e attuato iniziative di utilità pubblica e sociale nel campo della pianificazione e gestione del territorio”.
GLI SVILUPPI
Anno 2013 e successivi
Con l’Edizione 2013, il Concorso è stato articolato in due sezioni allo scopo di razionalizzare le partecipazioni, distinguendo in tal modo gli imprenditori privati e quelli pubblici. Con l’Edizione 2015, il Concorso è stato aperto alle candidature estere, introducendo all’uopo una terza sezione ad esse dedicata, ancorché uno specifico «Premio Europa».
Con l’Edizione 2019, al Concorso è stato concesso l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, così rafforzando la valenza internazionale assunta.
LA FABBRICA NEL PAESAGGIO OGGI
La FICLU, nella consapevolezza che il paesaggio e l’ambiente cooperano all’elaborazione delle culture locali e rappresentano una componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale, contribuendo al benessere e alla soddisfazione degli esseri umani e al consolidamento dell’identità nazionale, bandisce annualmente il
Concorso Internazionale “La Fabbrica nel Paesaggio”con le seguenti finalità:
o Stimolare l’osservazione e la discussione sull’evoluzione delle tecniche di produzione e di pianificazione territoriale e, più generalmente, sui cambiamenti economici mondiali che continuano ad accelerare la trasformazione del paesaggio;
o Considerare che lo sviluppo sostenibile è fondato sul rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l’attività
economica e l’ambiente;
o Applicare gli ideali dell’UNESCO e la diffusione della cultura dell’uso sostenibile del territorio e della tutela del
paesaggio, nello spirito del concetto di paesaggio culturale quale “creazione congiunta dell’uomo e della natura” (Art.1 della Convenzione UNESCO Patrimonio Mondiale) e nell’accezione definita dalla Convenzione Europea del Paesaggio ratificata dallo Stato Italiano con legge n.14 del 9 gennaio 2006;
o Contribuire ad una nuova etica comportamentale rispettosa dell’ambiente di vita individuale e sociale, con forte attenzione ai problemi sociali del territorio in cui si opera e con piena assunzione della responsabilità dell’impatto sulla società, offrendo contributi di varia natura;
o Perseguire il raggiungimento degli obiettivi 5, 7, 11, 13, 15 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e la
Transizione Ecologica;
o Stimolare la crescita di un’imprenditoria sostenibile, anche secondo principi di responsabilità sociale per il
benessere dei lavoratori sia personale che professionale (formazione, sistemi di risparmio energetico/fonti a
impatto zero o positivo, decarbonizzazione, innovazione tecnologica, etc.);
o Valorizzare l’imprenditoria femminile (obiettivo 5).
L’interesse è verso il Paesaggio non già come visione statica, ma nella sua espressione dinamica, sicché l’azione dei Club per l’UNESCO non si limita a segnalare i siti di eccellenza, e neanche a sollecitarne unicamente la tutela e la salvaguardia: per essi l’obiettivo primario è educare alla gestione e fruizione del Paesaggio in un’ottica di progresso etico, considerandolo – in primo luogo – uno strumento di crescita culturale della società.
II Concorso è rivolto a imprese, amministrazioni, enti, associazioni e fondazioni pubblici e privati che hanno attivato iniziative e progetti dimostrando una particolare sensibilità nei confronti della tutela e dell’evoluzione del Paesaggio e nell’introduzione di processi sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale. La FICLU ne cura la
diffusione avvalendosi dei propri canali di comunicazione, della rete capillare dei Club per l’UNESCO presenti su tutto il territorio nazionale, ancorché del supporto della FEACU.
Le proposte di candidatura, presentate dai Club per l’UNESCO aderenti alla FICLU o alla FEACU, devono riguardare progetti, programmi o politiche che dimostrino di contribuire alla valorizzazione del paesaggio, di mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile del territorio e di favorire l’affermazione delle culture identitarie.
Ai fini della valutazione delle candidature è istituita una commissione giudicatrice nominata all’uopo dal Consiglio Direttivo Nazionale della FICLU, la cui composizione è resa nota il giorno della premiazione ed
il cui operato è da ritenersi insindacabile e inappellabile.
La Commissione giudicatrice opera applicando i sotto elencati criteri di valutazione ispirati agli ideali dell’UNESCO nello spirito del concetto di paesaggio culturale quale “creazione congiunta dell’uomo e della natura” (Art.1 Convenzione UNESCO Patrimonio Mondiale) ed alla Convenzione Europea del Paesaggio firmata dal Consiglio d’Europa, a Firenze, in data 20 ottobre 2000.
- CRITERIO 1 (per imprese, amministrazioni, enti o altro, sia privati che pubblici): Qualità dell’intervento rapportata
al suo inserimento nel paesaggio naturale, storico e culturale (rispetto delle vocazioni territoriali, del patrimonio
storico culturale e delle conoscenze tradizionali locali).
- CRITERIO 2 (per imprese, enti, associazioni e fondazioni privati): Rispetto del tema del Bando (qualità estetica
dell’intervento, valutazione delle tecnologie, provenienza e qualità dei materiali, impatto ambientale sostenibile).
- CRITERIO 3 (per imprese, amministrazioni, enti e fondazioni pubblici): Sviluppo durevole del territorio
(valutazione della politica di sviluppo sostenibile perseguita, del livello di partecipazione attiva dei cittadini,
dell’integrazione nell’organizzazione del territorio di appartenenza, delle qualità ambientali, sociali, economiche,
culturali e formali sostenibili, del contributo alla valorizzazione e all’arricchimento del paesaggio).
- CRITERIO 4 (per imprese, amministrazioni, enti o altro, sia privati che pubblici): Economia creativa per uno
sviluppo sostenibile (valutazione dell’aspetto innovativo/creativo dell’intervento rispetto alle ricadute dirette ed indirette in termini di sviluppo economico sostenibile a vantaggio del territorio e/o della comunità locale).
- CRITERIO 5 (per imprese, amministrazioni, enti o altro, sia privati che pubblici): Attenzione all’imprenditoria
femminile e al reinvestimento dei profitti nel sociale (valutazione del contributo effettivo dell’intervento in termini
di economia sociale, solidarietà, senso di appartenenza e parità di genere).