Il novanta percento dei casi di uccisione di giornalisti rimane impunito, secondo i dati forniti dagli Stati Membri all’UNESCO nel 2017. Questo è un piccolissimo passo in avanti rispetto all’anno scorso, quando i Paesi hanno risposto alle domande UNESCO indicando che solo l’8% di questi casi ha portato effettivamente ad una condanna
“La Giustizia è una pietra miliare di ogni società libera. Dissuade coloro che mettono a repentaglio la libertà d’espressione e incoraggia coloro che la difendono” afferma la Direttrice Generale dell’UNESCO Irina Bokova. “Ecco perché le ingiustizie contro i giornalisti rappresentano un costo enorme per tutta la società”.
Tra il 2006 e il 2016, l’UNESCO ha condannato l’uccisione di 930 giornalisti. Tra questi, 102 sono stati uccisi sono nel 2016, secondo gli ultimi dati UNESCO che appariranno sul prossimo Report Globale 2017/2018: Tendenze Globali per la Libertà di Espressione e lo Sviluppo dei Media.
La maggioranza dei giornalisti uccisi nel 2016 (94%) erano giornalisti locali, che riportavano storie locali. Metà delle uccisioni (50%) sono avvenuti in stati in cui non vi erano conflitti armati, comparati al 47% del 2015.
La percentuale delle giornaliste donne uccise è salita dal 5% nel 2006 al 10% nel 2016. Le donne continuano inoltre ad affrontare minacce specifiche, incluse le molestie online.
Nel 2017, secondo il suo progetto di monitoraggio dell’incolumità dei giornalisti, l’UNESCO ha invitato i 62 Stati Membri nei quali alcuni casi erano rimasti irrisolti a fornire informazioni sullo stato delle indagini. Di questi, 46 hanno risposto (74%), con 41 che hanno fornito informazioni specifiche sullo stato delle investigazioni sugli operatori dei mezzi d’informazione condannati dalla Direttrice Generale dell’UNESCO.
I dati confermano un leggero aumento della rilevazione fatta tra gli Stati Membri UNESCO nel meccanismo di monitoraggio e segnalazione: nel 2016 il tasso di risposta era 68%, nel 2015 47%, e nel 2014 solo 27%.
Questo miglioramento dimostra una crescente volontà da parte dei Paesi di condividere informazioni sulla tematica. Questo è, comunque, insufficiente per portare a termine gli obiettivi della Giornata Internazionale per porre fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti, che ricorre ogni anno il 2 novembre.
“Le notizie sono colme di report di nostri colleghi, giornalisti uccisi, feriti, incarcerati in tutto il mondo”, ha detto l’Ambasciatore UNESCO per la Libertà d’Espressione e l’Incolumità dei Giornalisti, Christiane Amanpour. “Noi, la stampa, dobbiamo continuare a combattere per porre fine all’impunità”.
In occasione della Giornata Internazionale per la Fine dell’Impunità dei Crimini contro i Giornalisti, il 2 novembre l’UNESCO e i suoi partner lanceranno la campagna globale in collaborazione con i media e social-media di tutto il mondo chiamata #MyFightAgainstImpunity (La Mia Lotta Contro L’Impunità).
Il 4 dicembre, l’UNESCO terrà un seminario per commemorare la Giornata a Colombo, in Sri Lanka, intitolata “Rafforzare la cooperazione regionale per promuovere la libertà d’espressione e lo stato di diritto in Asia ponendo fine all’impunità per i crimini contro i giornalisti”.
L’evento cercherà di portare avanti il dialogo e definire le strategie per rinforzare la cooperazione regionale per l’incolumità dei giornalisti mettendo fine all’impunità in Asia. Organizzato dall’UNESCO e dal Ministro della Finanza e dei Mass Media dello Sri Lanka, l’evento vedrà la partecipazione di enti regionali interessati, inclusi i rappresentanti delle commissioni nazionali per i diritti umani.
In occasione della Giornata Internazionale per la Fine dell’Impunità dei Crimini contro i Giornalisti saranno organizzati eventi regionali e locali in tutto il mondo, inclusi Italia, Kenia, Filippine, Senegal, Tunisia, Stati Uniti e molti altri.
Nel 2013, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Risoluzione A/RES/68/163 che proclama il 2 novembre come Giornata Internazionale per la Fine dell’Impunità dei Crimini contro i Giornalisti. La risoluzione invita gli Stati Membri a implementare misure precise contro la cultura dell’impunità. La data è stata scelta in concomitanza per la commemorazione dell’assassinio di due giornalisti francesi, Ghislaine Dupont e Claude Verlon nel Mali il 2 novembre 2013.
Seguite la Giornata Internazionale con gli hashtag #EndImpunity e #JournoSafe.
Link alla pagina dedicata sul sito dell’UNESCO